“Prenotazioni da oltre 50 anni dal 10 maggio” – Corriere.it

La campagna di vaccinazione accelera le forniture regolari ma anche a causa di una serie di vaccini sospetti tra le categorie più vecchie: questo ci permette di anticipare le iniezioni ai più giovani. Così, da lunedì 10 maggio – ha annunciato ieri il commissario Francesco Figliuolo – le prenotazioni saranno aperte in tutte le regioni da oltre 50 anni, dopo Lazio, Lombardia e Veneto che avevano già iniziato a farlo. Ciò significa che la corsa verso le somministrazioni giornaliere – calibrata sotto i 500.000 per pochi giorni dopo i picchi del 29 e 30 aprile – permette di modificare il programma vaccinale anticipando aderenze ai 50 anni senza perdere fiale. un effetto positivo di uno stock di vaccini diffuso – Sono previste 17 milioni di bottiglie a maggio, altre 25 milioni a giugno – ma indica una quota di No Vax tra le categorie più a rischio leggermente superiore alle attese. D’altronde non c’è alcun obbligo, ma negli over 80 si può ora affermare che tutti quelli riservati sulle varie piattaforme regionali sono stati vaccinati. Resistono alcune persone sospettose e difficili da raggiungere (e convincere), soprattutto in Sicilia, Campania, Calabria e Sardegna. Ma anche nelle regioni più virtuose, come Lazio e Lombardia, il 10% non aderisce alla campagna secondo la banca dati Istat.

Tra i 70 ei 79 anni, siamo ai tempi dello sprint: Lombardia e Veneto hanno coperto i tre quarti della popolazione con almeno una dose, in alcune zone del sud siamo poco più della metà anche a causa di un significativo sottoutilizzo di AstraZeneca che in Sicilia raggiunge la metà delle dosi consegnate dal commissario . Per questo il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, propone la ridistribuzione delle fiale da chi non può utilizzarle al meglio alle regioni che hanno maggiore capacità di amministrazione. Per il momento, questa non è un’ipotesi allo studio, soprattutto perché le consegne di vaccini dovrebbero essere in forte crescita. Sono attesi anche sette milioni di lampadine della tedesca Curevac nel caso in cui l’EMA (Agenzia Europea dei Medicinali), entro la fine di maggio, darà il via libera. Suscita invece qualche polemica il parere del comitato tecnico-scientifico contenuto in una circolare del ministero della Salute che rinvia a 42 giorni il richiamo di vaccini a RNA messaggero come Pfizer e Moderna.

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Per il consigliere sanitario della Regione Lazio, Alessio D’Amato, lo slittamento avrà effetti negativi sulla campagna. Perché chi ha ricevuto la prima dose a giugno – in realtà la fascia di età 40-59 anni – si troverà ad affrontare la seconda somministrazione durante le festività natalizie. D’Amato lo nota nel Lazio il 30enne sarà vaccinato entro luglio e tutti entro fine agosto. La strategia degli scienziati che per questo è necessario assicurarsi il più vasto pubblico possibile di italiani con almeno una dose seguendo il modello della Gran Bretagna. D’altra parte la pressione sul sistema ospedaliero è ancora alta e incide sulla riapertura e sulla ripresa economica.

6 maggio 2021 (modifica il 6 maggio 2021 | 22:25)

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