Preoccupazioni di Liegi, “la Lombardia della seconda ondata”

LIEGI – “Siamo la Lombardia della seconda ondata”, ha dichiarato lunedì Philippe Devos, medico rianimatore dell’ospedale CHC della città di Liegi, secondo quanto riportato dal quotidiano belga EuObserver.

La provincia belga di Liegi (Liegi), che conta quasi 35.000 persone contagiate, e dove gli ospedali sono sempre più pieni, è paragonata a Bergamo, dove durante il picco della prima ondata le strutture sanitarie non potrebbe tenere il passo con l’aumento dei ricoveri. “La Nuova Bergamo”, ad esempio, è il titolo de La Derniere Heure, quotidiano con sede a Bruxelles.

“La situazione è preoccupante”, ha spiegato Devos in un’intervista al quotidiano Le Soir, e infatti le cifre attuali nel Belgio meridionale sono le più alte d’Europa. “Dallo scorso fine settimana la situazione è peggiore rispetto a marzo”, ha aggiunto il medico.

Il timore è quello di un sovraccarico di ospedali, che potrebbe verificarsi nei prossimi giorni. Per evitare il peggio, gli ospedali hanno rimandato tutte le operazioni non di emergenza e vietato le visite per ridurre al minimo ogni possibile vettore di contaminazione.

“Spero che le altre province ci aiutino, perché altrimenti sarà davvero complicato”, ha poi proseguito il medico, il quale ha confermato che “i posti iniziano ad esaurirsi e non saranno sufficienti per gestire il flusso dei pazienti Covid. , ma anche altri, ad esempio vittime di incidenti stradali o altri ”.

L’ultima chiamata di Devos è una: “Se vuoi aiutarci, rispetta le misure, indossa una maschera!”.

Chiusure e coprifuoco – Nel frattempo sono state avviate nuove misure di contenimento nel Paese, con la chiusura di bar e ristoranti e il coprifuoco dalla mezzanotte alle 5 del mattino.

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Con 10.539 decessi correlati al coronavirus dall’inizio della pandemia, il Belgio è il secondo paese al mondo con il maggior numero di decessi rispetto alla sua popolazione. Il tasso di positività, ovvero la percentuale di persone positive tra tutte quelle testate, ha ora raggiunto il 16,3% a livello nazionale e un record del 24,5% nella Regione di Bruxelles.

Il Belgio, secondo l’ultimo aggiornamento di questa mattina dell’Istituto di sanità pubblica di Sciensano, ha superato i 3.000 pazienti attualmente ricoverati per Covid-19. È stata inoltre superata la soglia di 300 ammissioni al giorno.

In totale, 3.274 pazienti sono attualmente ricoverati in Belgio per Covid-19 (+ 10% rispetto ai sette giorni precedenti) e 525 sono trattati in terapia intensiva (+ 8%). Tra il 15 e il 21 ottobre, i ricoveri nel Paese hanno continuato ad aumentare, attestandosi in media a 319,1 al giorno (+ 88%). Le nuove infezioni giornaliere da coronavirus, calcolate tra il 12 e il 18 ottobre, hanno ormai raggiunto la soglia media di 9.693 (+ 75% rispetto ai sette giorni precedenti).

La situazione è grave nelle regioni di Bruxelles e Vallonia, in particolare nelle regioni di Hainaut e Liegi, dove gli ospedali sono sull’orlo della saturazione e sono state individuate circa un centinaio di epidemie nelle case di riposo.

Wilmès in terapia intensiva – Il ministro degli Esteri belga ed ex primo ministro, Sophie Wilmès, 45 anni, precedentemente risultato positivo al Covid-19, è attualmente ricoverato in terapia intensiva.

Lo ha riferito la stampa belga dopo la conferma del portavoce di Wilmès, il quale ha precisato che però “le sue condizioni sono stabili”.

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