Sindrome di scirocco: la più grave e la più comune tra le meteoropatie

Il sindrome di scirocco è una meteoropatia nota fin dall’antichità: particolarmente diffusa nella popolazione europea, in alcuni paesi è addirittura riconosciuta come una vera e propria patologia: è il caso di Austria e svizzero. I giorni in cui c’è Scirocco, come accade in queste ore in Italia, molte persone soffrono di cefalea, stress, depressione, disorientamento, insonnia, vertigini, anche palpitazioni nei casi più gravi.

L’aumentata secrezione di serotonina e Tsh, un ormone che stimola la ghiandola tiroidea, da parte del sistema diencefalo-ipofisario provoca disagio.

Gli esperti hanno già chiarito quale sia la causa principale delle meteoropatie, individuandola nella “Sindrome di Balzac“: Queste sono persone sane che sono improvvisamente colpite dai sintomi quando si verificano determinate condizioni meteorologiche. Sintomi che scompaiono altrettanto improvvisamente quando cessa il fenomeno meteorologico che li ha innescati. Non è facile distinguere le vere meteoropatie da altri disturbi che a volte sono solo esacerbati da determinate condizioni meteorologiche, come alta umidità, forti venti, clima più freddo. La sindrome di Balzac, d’altra parte, è l’alta sensibilità di persone molto sane alle condizioni meteorologiche come mancanza di luce, cambiamento del livello di pressione dell’aria, intensità del vento o elettricità nell’aria.

Il sindrome di scirocco è una delle meteoropatie più gravi e diffuse: l’aria diventa più umida, generalmente, almeno in tutte le zone dove spira lo scirocco dal mare (Sicilia orientale, Stretto di Messina, Calabria ionica, Golfo di Taranto , Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Lazio, Campania ma anche il sud della Sardegna, tante città principali d’Italia da Roma a Napoli, da Catania a Cagliari, da Genova a Taranto, da Livorno a Reggio Calabria, da Siracusa a Crotone e Catanzaro, da Venezia a Trieste) e trasporta grandi quantità di sabbia e polvere dal deserto del Sahara, il che rende difficile respirare.

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