Sorpresa per i pensionati all’estero: cosa cambia sull’IMU

La riduzione del 50% inImu pensati per pensionati all’estero: tutto grazie alla legge finanziaria approvata il 30 dicembre 2020.

Capirlo vantaggio tuttavia, alcuni parametri devono essere rispettati: si fa infatti riferimento a pensionati residenti all’estero ai fini fiscali e proprietari di immobili disabitati, cioè “messi a disposizione” in Italia. Tuttavia, la riduzione è considerata solo per i titolari di pensione estera residenti in Paesi con i quali l’Italia ha sottoscritto a accordo di sicurezza sociale, ovvero Argentina, Repubblica di Capo Verde, Australia, Repubblica di Corea, Brasile, Repubblica di San Marino, Canada e Quebec, Santa Sede, i paesi dell’ex Jugoslavia, Tunisia, Israele, Turchia, Isole del Canale e l’Isola di Man, gli Stati Uniti, il Messico, l’Uruguay, il Principato di Monaco e il Venezuela.

Cosa è successo negli anni precedenti

Fino al 2019 non sono state previste le tasse sul primo alloggio per i pensionati residenti all’estero e iscritti all’Aire: un’unità immobiliare appartenente ad un italiano già pensionato all’estero e ivi residente è stata considerata come “prima casa”, a condizione che non sia affittata o prestata per uso. Tuttavia, per non avviare procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea, tale esenzione è stata abolita con la legge finanziaria 2020. Secondo la UE, infatti, le agevolazioni previste per gli italiani residenti nello straniero avrebbero discriminato gli altri cittadini. che possiedono proprietà nel nostro paese. Questo è il motivo per cui l’anno scorso questo vantaggio non è stato applicato. È stato solo dopo l’ultima legge finanziaria (178/20) che il MEF ha deciso di stanziare 12 milioni euro a copertura delle spese per nuove agevolazioni Imu per pensionati italiani residenti all’estero e beneficiari di pensione estera.

READ  Puoi acquistare queste sette posti usate per 10.000 euro

Requisiti e vantaggi

Parliamo di una riduzione del 50% dell’IMU, applicabile ad una singola unità immobiliare ad uso residenziale detenuta in Italia da pensionati non residenti ai fini fiscali nel nostro Paese: per la precisione i beneficiari di tale disposizione sono i titolari una pensione straniera, ovvero lavorare in paesi terzi con i quali l’Italia ha firmato uno specifico accordo bilaterale sulla protezione sociale e che continuano a risiedere all’estero.

Oltre alla riduzione applicata all’Imu, per gli stessi pensionati residenti all’estero, è prevista anche una sostanziale riduzione del paesi (ben 2/3 di quanto dovuto). Per ottenere entrambi i benefici, il bene non deve essere locato o prestato per l’uso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *