Una promessa sulle montagne russe porta 11.000 euro a un calciatore dilettante

Una promessa sulle montagne russe porta 11.000 euro a un calciatore dilettante

Inoltre, il calciatore dilettante di Amsterdam, la cui identità è sconosciuta, riceverà un ulteriore 15% di tale importo a causa del ritardo nel pagamento. Il club per cui ha giocato deve anche rimborsare le sue spese, tra l’altro, come avvocato. In totale, questo ammonta a 4.000 euro sciatti.

Pagamento extra in contanti

E tutto questo grazie a due sottobicchieri convenzionati per le stagioni 2012-2013 e 2013-2014. Gli importi indicati erano, infatti, superiori a quelli dei contratti ufficiali di lavoro del giocatore. Secondo questi accordi, guadagnerebbe 7.500 euro netti nella prima stagione calcistica e 9.000 euro nella seconda.

Ma con il direttore tecnico del club era stato concordato uno stipendio più alto, 14.500 euro per la prima stagione e 13.000 euro per la seconda. Una parte di questo verrebbe pagata “sottobanco”. Secondo un amico e poi compagno di squadra del calciatore, gli era stato promesso a suo tempo che la parte nera sarebbe stata pagata in contanti.

Firma

Questo accordo è stato messo su due sottobicchieri e il regista lo ha firmato. Secondo il regista, semplicemente non si trattava di un appuntamento, ma si trattava di somme che il calciatore voleva guadagnare. Ha detto che prima avrebbe dovuto ottenere l’approvazione dal consiglio del club.

E quindi non era affatto un appuntamento, secondo il regista. In tribunale, semplicemente non riusciva a ricordare se c’era stato un accordo con il consiglio o meno. E anche il segretario del club dell’epoca soffriva della sua memoria in tribunale. Non riusciva proprio a immaginare che la proposta di stipendio sarebbe stata approvata.

Poiché questi due testimoni a nome del club non sapevano più come fossero andate le cose, secondo la corte, è stato seminato “dubbio insufficiente”. sulla storia del calciatore. E le dichiarazioni di altri testimoni a nome del club non sono motivo per cui il tribunale si pronuncia a loro favore.

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Le conversazioni di Whatsapp tra il calciatore e le persone del club – in cui chiede dove siano gli arretrati – mostrano anche, secondo i giudici, che c’erano accordi su pagamenti aggiuntivi oltre allo stipendio “bianco”.

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