I difetti della Juventus: aver buttato il primo tempo a Napoli giocando al rallentatore. I difetti di Pirlo: non capire che avere difensori fortissimi, prenderne tre in difesa non dovrebbe essere una possibilità: dovrebbe essere un obbligo. I difetti dell’azienda: aver reso gli “splendidi” senza salvaguardare i propri interessi. Le colpe di Lega, Federazione e Cuneo: essere arrivati all’orrore di essere giocati al ritorno con il Napoli, senza aver prima trovato una data per recuperare il primo. Al netto dell’atteggiamento prepotente del Gravina, tace sui motivi per cui la Federazione non si è formata a Cuneo (com’era suo diritto, ma soprattutto suo dovere, dopo le conclusioni dell’appello di Sandulli), al netto di tutto ciò resta l’iniquità di un campionato che vedrà Juventus – Napoli a Torino a maggio. Nel bel mezzo di un vero e proprio ingorgo, quando con la Champions League (se Madame rimarrà in lizza: o c’è qualcuno a Palazzo gufando?) Pirlo dovrà prepararsi a giocare le partite con Milan, Inter e Napoli in stretta tempo. Oltre alla finale di Coppa Italia con l’Atalanta.
Non mi piace la polemica sulle sanzioni. Alla fine della liquidazione la colpa di Chiellini è ancora un rigore. Il Napoli ha giocato la partita che doveva fare: difendersi fino alla fine. Forse c’è stato un secondo giallo per Di Lorenzo. Forse Doveri ha tollerato troppi “infortuni” che hanno comportato una perdita di tempo. Ma se non lo butti via (superlativo Meret), ti sbagli comunque.
Ora il Campionato Juventus è diventato un K2 da scalare senza ossigeno. La matematica non condanna, ma oggettivamente è un torneo che solo i milanesi possono perdere. Pirlo deve essere preoccupato per la serie di infortuni che affliggono la Juve. Arthur è il primo. E visto che le alternative “ponderate” a centrocampo, Pirlo non ne ha, al suo posto darei una chance a Fagioli. Non ha esperienza, ma ha qualità. Provare non costa nulla: soprattutto se devi fare della necessità una virtù.
Consigli modesti. Impedisci alla dirigenza della Juventus di protestare sistematicamente durante le partite. Agnelli, Nedved e Paratici sono ora sotto osservazione. Se devono protestare, se pensano di avere ragione, alzi il telefono e chiami il signor Gravina. E se il presidente federale, come nel caso Juve-Napoli-Cuneo, nega se stesso, allora forse stanno indicando una conferenza stampa. E spiegare le ragioni del loro dissenso. Altrimenti, si contengono. Non fanno una buona impressione.
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