Grazie al clima e al cibo in Italia, Tsunoda ha potuto agire: “Mi sentivo più energico”

Grazie al clima e al cibo in Italia, Tsunoda ha potuto agire: “Mi sentivo più energico”

Yuki Tsunoda dice che trasferirsi dalla Gran Bretagna all’Italia lo ha aiutato molto. Prima della scorsa stagione, il giapponese si era trasferito a Faenza, vicino allo stabilimento AlphaTauri. La sua prestazione doveva migliorare e aveva anche bisogno di mettersi in una migliore forma fisica. Tsunoda ammette che questa decisione lo ha effettivamente aiutato in diversi modi, anche se la sua macchina era meno solida rispetto al 2021.

Il pilota AlphaTauri non ha avuto grossi problemi con la sua partenza dalla Gran Bretagna. “Mi ha aiutato, soprattutto a vivere comodamente”, esordisce Tsunoda di fronte Tifosi GP. “Quando si arriva su un circuito di Formula 1 c’è molto stress, quindi è importante sentirsi il più a proprio agio possibile quando non si è in pista e quando si è a casa”, ha aggiunto.

La Gran Bretagna è diversa dall’Italia in molti modi. Due fattori hanno giocato un ruolo importante per Tsunoda. “Nel Regno Unito, l’atmosfera era buona come volevo che fosse. Il tempo mi ha colpito particolarmente. Il clima è molto importante per me, così come il cibo”, spiega il 22enne. “Quindi quando sono andato in Italia, mi sentivo già più energico del solito. Poi ho sentito che era un passo grande e importante e che ha avuto un buon impatto su di me. Da quel momento in poi ho iniziato ad avere un buon ritmo quando sono sceso in pista e mi sono concentrato completamente sulla mia gara.

Tsunoda: “Potrei resettare fuori gara”

Anche il riposo ha giocato un ruolo importante nei migliori risultati. “Al di fuori della gara, potevo resettare e riposare”, dice Tsunoda. “Ho iniziato ad avere un buon equilibrio e i progressi sono iniziati a venire dalla seconda metà della stagione 2021”, ha detto il pilota. “Ovviamente trasferirsi a Faenza e parlare regolarmente con la fabbrica e parlare costantemente con gli ingegneri aiuta molto a capire la macchina e costruire un rapporto con la squadra. Direi metà e metà per la squadra e per me”, conclude Tsunoda.

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