Il chipmaker cino-olandese deve cedere gran parte della sua fabbrica britannica

Il produttore di chip olandese Nexperia, di proprietà di un gruppo cinese, ha ricevuto dal governo britannico l’ordine di consegnare una fabbrica in Galles. Londra sta spingendo per questo per la sicurezza nazionale. dice Nexperia essere sotto choc”. su richiesta britannica.

Il Ministero delle imprese, dell’energia e della strategia industriale ha Nexperia assegnato vendere “almeno” l’86% di una fabbrica a Newport. Nexperia ha sei stabilimenti e un fatturato annuo di 2,1 miliardi di dollari. Sebbene non dichiarato esplicitamente, è evidente che il governo del Regno Unito teme che la Cina possa accedere a informazioni sensibili attraverso la società madre di Nexperia.

Il ministero del Regno Unito afferma di temere che le conoscenze acquisite da Nexperia nel processo di produzione possano essere utilizzate per minare il Regno Unito. Si teme inoltre che il contatto tra lo stabilimento di Nexperia e varie altre società con sede nella stessa area del Galles possa impedire a tali altre società di competere per progetti futuri “rilevanti per la sicurezza nazionale”.

Neexperia ha reagito con rabbia a questo. La società afferma di non accettare problemi di sicurezza nazionale e afferma che il dipartimento ha ignorato le soluzioni offerte dalla società per affrontare le preoccupazioni del Regno Unito.

Come soluzione, Nexperia afferma di aver proposto al governo britannico di non operare la produzione che “potenzialmente solleva preoccupazioni”. Inoltre, il governo avrebbe il controllo diretto e potrebbe far parte della gestione quotidiana.

“Il governo non ha visitato lo stabilimento né ha parlato con gli oltre cinquecento dipendenti i cui posti di lavoro sono ora a rischio. E nessuno dei ministri responsabili ha risposto alle richieste di incontro di Nexperia”.

La società rileva inoltre che in precedenza, tra l’altro, il consigliere per la sicurezza nazionale del Regno Unito non aveva preoccupazioni. Il requisito del Regno Unito è in linea con la nuova legislazione entrata in vigore nel gennaio di quest’anno.