Non è ancora chiaro quando il gabinetto si scuserà per il passato di schiavitù dei Paesi Bassi. Ma essere in grado di farlo il 19 dicembre in un modo che tutti i soggetti coinvolti siano d’accordo sembra un compito difficile.
Alla fine di novembre, è stato reso noto che il gabinetto voleva scusarsi per la schiavitù passata il 19 dicembre. Questo deve essere fatto nei Paesi Bassi e in sette ex colonie.
I comitati per la schiavitù, tra gli altri, hanno criticato il piano nelle ultime settimane. I Paesi Bassi l’avrebbero superato da soli.
Giovedì, i membri del gabinetto ne hanno parlato con le parti interessate, esperti e rappresentanti delle organizzazioni di schiavi dei Paesi Bassi, della parte caraibica del Regno e del Suriname.
Successivamente, il primo ministro Mark Rutte ha lasciato andare solo che il 19 dicembre sarebbe stato un “momento significativo”.
Il gabinetto promette di raccogliere i desideri nel regno
Dopo la consultazione, i presenti hanno detto a NU.nl che il gabinetto ha promesso di modellare le scuse in base al loro contributo. Ma con meno di due settimane perché ciò accada, sembra stretto.
Durante queste due settimane, i membri del gabinetto dovrebbero incontrarsi “sul posto” con organizzazioni e parti interessate. Questo deve essere fatto nei Paesi Bassi, nei Caraibi e nell’ex colonia del Suriname.
“Ci è permesso riflettere sul testo delle scuse e fornirgli delle parole chiave”, ha detto il presidente Johan Roozer del Comitato nazionale surinamese per la commemorazione della storia della schiavitù, come esempio.
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Il comitato per la schiavitù non accetterà le scuse di Weatherwind
All’incontro era presente anche il ministro Franc Weerwind (Tutela giuridica). C’è molta resistenza al suo ruolo di apologeta in Suriname. Il ministro è un discendente del surinamese ridotto in schiavitù. Alcuni lo trovano inappropriato.
È sorprendente che, secondo i presenti, il ruolo di Weerwind non sia stato discusso durante la consultazione. Ma secondo almeno alcuni di quelli del Catshuis, il suo ruolo previsto rimane controverso.
Roozer è determinato sul ruolo del ministro olandese con radici surinamesi. “Il vento meteorologico non è assolutamente accettabile nel fascicolo sulla schiavitù”, ha detto giovedì a nome del comitato per la schiavitù del Suriname. “Nemmeno durante i colloqui concordati in Suriname. Se Weerwind si scusa, non lo accetteremo. È libero il 19 dicembre”.
Fiducia ritrovata, a condizioni
Il governo non può permettersi di perdere in fretta la ritrovata fiducia dei partecipanti alla discussione.
Mercedes Zandwijken, fondatrice dei Keti Koti Dialogue Tables, si è sentita “ascoltata per la prima volta” giovedì. Anche Ruben Severina, presidente dell’Organo consultivo dei Caraibi olandesi (Ocan), e Wendeline Flores del Tropenmuseum hanno risposto positivamente all’atteggiamento del governo.
Ma prima che tutte le persone coinvolte diano la loro approvazione finale, vogliono che i loro desideri si riflettano nei piani finali dell’azienda.
Ad esempio, dopo la consultazione, il ministro plenipotenziario di Sint Maarten Rene Violenus prevede una tabella di marcia in tre fasi: primo riconoscimento dell’ingiustizia fatta alle vittime della schiavitù, ad esempio il 19 dicembre. Quindi scusati e poi aggiusta il dolore.
Sarà difficile scusarsi il 19 dicembre, prevede Linda Nooitmeer dell’Istituto nazionale per la storia e l’eredità della schiavitù olandese (NiNsee). Soprattutto se il gabinetto vuole il sostegno di tutti i partecipanti alla consultazione e dei discendenti degli schiavi nel regno e nel Suriname. “Questo significa lavorare 24 ore su 24. Vedremo come va.”
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