L’amministratore delegato di Ifis: “Nessun motivo per aspettarsi uno shock finanziario in Italia”

L’amministratore delegato di Ifis: “Nessun motivo per aspettarsi uno shock finanziario in Italia”

(Alliance News) – Buone notizie per le banche italiane ci arrivano da Londra, dove si è tenuta la settima edizione della Conferenza sugli investimenti azionari e obbligazionari in Italia.

L’evento è stato organizzato da Legance con il patrocinio del Dipartimento Economia e Finanza e del Dipartimento Imprese e Made in Italy, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia nella capitale britannica.

Ed è stato proprio nella storica location di Grosvenor Square che l’Ambasciatore Inigo Lambertini ha accolto alcuni dei protagonisti del sistema creditizio italiano, tra cui l’Amministratore Delegato di Banca Ifis Spa, Frederik Geertman, che ha parlato con ottimismo dello stato di salute delle istituzioni italiane.

Il sistema bancario italiano è sempre stato sotto esame e spesso ha allarmato investitori e mercati finanziari, ma ora il sentiment è cambiato. Le banche nel nostro Paese stanno quindi andando bene in questo momento, “gli indici sono più o meno uguali alla media europea o migliori” e “non c’è motivo di aspettarsi uno shock finanziario”, secondo Geertman.

Sul piano macroeconomico, ricorda l’amministratore delegato di Banca Ifis, l’Italia “sta andando leggermente meglio del resto d’Europa. I dati del Pil sembrano incoraggianti e sebbene la produzione industriale sia in contrazione da quattro mesi, è un dato da attendersi nei prossimi mesi.” monitorato per mesi.

Un punto di vista privilegiato, quello di Banca Ifis, che lavora a stretto contatto con le Pmi e proprio osservandole, dice Geertman, “non c’è motivo di preoccuparsi in questo momento, perché non abbiamo nessun dato che indichi un portafoglio crediti distressed”.

In particolare: “Banca Ifis è uno dei leader nel factoring, che è molto ciclico. In un clima di stress finanziario, ci sono ritardi nei pagamenti e questo ci permette di avvisare con largo anticipo. Avvertimenti che oggi non vediamo.

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Sul fronte del leasing, invece, Banca Ifis rileva un lieve rallentamento degli investimenti in macchinari e beni produttivi, ma anche “un’accelerazione degli impianti tecnologici”, quindi una situazione mista, a conferma di un quadro ancora generalmente positivo in termini di capacità di investimento delle PMI italiane”.

Per quanto riguarda, invece, gli sviluppi futuri del private equity, si auspica che “le istituzioni, magari insieme al sistema bancario, lavorino per creare le migliori condizioni affinché i capitali di cui le nostre imprese hanno bisogno per rimanere in Italia per sostenere la loro crescita Le nostre aziende se lo meritano.

“Probabilmente avremo un numero leggermente inferiore di operazioni di private equity nel 2023 rispetto al 2022, poiché l’atteggiamento attendista ora rimane. Tuttavia, va sottolineato che l’umore non corrisponde sempre alla realtà. Bene”, ha aggiunto.

Geertman ha poi ricordato cosa accadde nel 2011, quando “scoprimmo di avere un’economia di PMI in cui molti attori però non erano resilienti come pensavano. E quando le cose si sono complicate, hanno “chiuso”. Ciò contrasta con quanto è accaduto di recente, quando le aziende “potrebbero proteggere molto efficacemente i propri margini continuando”. Le banche «hanno saputo mantenerle liquide e sostenerle, ma soprattutto le aziende non erano più le stesse».

Quindi, “piuttosto che puntare il dito contro un settore specifico, direi che dovremmo guardare alle aziende che sono in grado di proteggere i propri margini perché hanno un elemento di differenziazione”.

Può essere quindi ricerca e sviluppo, un marchio specifico, il Made in Italy, “o un asset che nessuno ha, come ad esempio le aziende vinicole, difficilmente trasferibili nei Paesi a basso salario”.

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Nello stesso evento, Edoardo Maria Ginevra, co-CEO e CFO di Banco BPM Spa, ha parlato dei settori più promettenti per i prossimi anni con uno sguardo al futuro. Soprattutto quelle del Made in Italy, “dove la qualità è più importante della quantità, hanno conosciuto una crescita maggiore negli ultimi anni e continueranno a farlo anche in futuro”.

A cura di Chiara Bruschi, giornalista di Alliance News

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