Le regioni stanno diventando arancioni, “ vogliamo ricominciare ” – Cronaca

Le più arancioni d’Italia, con almeno cinque regioni che sperano di lasciare la zona rossa lunedì prossimo: in testa Lombardia e Piemonte seguite da Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Toscana. In vista del rapporto di monitoraggio settimanale che verrà pubblicato in queste ore, nelle migliori previsioni, l’Italia spera di poter realizzare misure meno rigide per i due terzi del territorio. Rimanere rosse, invece, sarebbero quasi certamente Calabria, Campania, Puglia e Valle d’Aosta a cui è probabile che si aggiunga la Sardegna. Tuttavia, diversi territori guardano oltre e sulla base dell’attuale numero di contagi – a disposizione dei governatori di centrodestra – il segretario della Lega Matteo Salvini ha calcolato un trend di zona gialla per almeno sei, tra regioni e province autonome. : Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo, Trento e Bolzano.

“È doveroso riaprire la seconda metà di aprile, se i dati lo consentono. Non si può restare in rosso a vita”, spiega lo chef del Carroccio dopo un incontro con il presidente del Consiglio a Palazzo Chigi, e aggiunge: ” con Draghi abbiamo parlato di dati: dove c’è calma è doveroso ricominciare. Draghi lo ha condiviso ”. Il presidente del Consiglio ha poi chiarito in conferenza stampa che “è normale chiedere aperture: le migliori forme di sostegno all’economia sono le aperture, ne sono consapevole. Voglio vederla riaprire nelle prossime settimane in tutta sicurezza dalle scuole, l’obiettivo è un mese di presenza ”. La cosa fondamentale non è solo la diminuzione delle infezioni. “Ci sarà una direttiva del Figliuolo “sulle vaccinazioni per le persone fragili “e poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie di rischio tra i parametri che servono per autorizzare la riapertura, annuncia il presidente del Consiglio, che aggiunge:” è chiaro che per le Regioni che sono molto avanzato con i più vulnerabili, sarà più facile riaprire ”.

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E sta anche valutando “un piano per riaprire fiere ed eventi” per guardare “al futuro nelle prossime settimane”. Il presidente del Consiglio, commentando le controversie sul posto dei commercianti nei giorni scorsi, ha condannato gli episodi di violenza (gli scontri di martedì scorso a Montecitorio hanno provocato il ferimento di due poliziotti, ndr) ma – ha detto – disperazione all ‘“alienazione di chi protesta”. Secondo una stima dell’Associazione Nazionale Palestre e Lavoratori Sportivi, molti proprietari di impianti sportivi hanno deciso di riaprire a dispetto dei decreti anti-Covid e sarebbero già il 20% E in in diverse città – da Cagliari a Napoli, passando per Roma – continuano le proteste di ristoratori, venditori ambulanti e lavoratori del settore del gioco legale.

In alcune regioni, invece, stiamo già pensando alle prossime feste e concerti italiani. I presidenti delle due regioni, Christian Solinas e Nello Musumeci, chiedono al governo Draghi “di avere il coraggio” di andare oltre la proposta di vaccinazione per le piccole isole del Paese, puntando su Sardegna e Sicilia. In questo senso, l’aiuto arriva dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: “La Grecia ha tante isole ed è per questo che va in questa direzione, potremmo farlo. Si tratta di creare meccanismi per i quali sia facile circolare. Il la direzione mi sembra abbastanza chiara. ” Sul fronte delle attività culturali, Ministero e Regioni stanno lavorando per ridefinire un piano sui protocolli per la riapertura di teatri, cinema, musei e spettacoli dal vivo. Tra le novità, potrebbe esserci un aumento del numero di spettatori. Il nuovo documento sarà esaminato dal CTS, al fine di definire una serie di misure secondo i colori assegnati ai diversi territori. E i Musei Vaticani hanno già messo nero su bianco le nuove regole per i visitatori: prenotazione obbligatoria, puntualità degli orari di accesso, mascherine, interassi superiori al metro. “Il ritiro dai Musei di chi non segue le istruzioni può essere ordinato”, avverte la direzione. “A causa dell’emergenza sanitaria dovuta al contagio da Covd-19, da lunedì 3 maggio 2021 e fino a diversa indicazione le visite ai Musei e Giardini Vaticani saranno fissate secondo i criteri” stabiliti per la riapertura.

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