Entro quattro decenni, lo strato di ozono sarà probabilmente tornato a quello che era nel 1980, prima della formazione del buco dell’ozono. La ripresa è dunque nei tempi previsti, ha concluso lunedì un panel di esperti. Il rifornimento dello strato di ozono può limitare il riscaldamento globale a circa 0,3-0,5 gradi Celsius.
Gli esperti sono giunti alla conclusione lunedì in una riunione annuale dell’American Meteorological Society, una delle principali organizzazioni scientifiche negli Stati Uniti.
Nel 1987, il Protocollo di Montreal ha deciso di ridurre le emissioni di gas che riducono lo strato di ozono. Di conseguenza, il buco nello strato di ozono non si è allargato in questo secolo.
Lo strato di ozono protegge le persone dai dannosi raggi UV del sole. Le sostanze nocive, come i gas dei condizionatori d’aria e dei frigoriferi, causano l’impoverimento dell’ozono, creando un buco nello strato di ozono.
Nel 2016 è stato aggiunto un emendamento al protocollo di Montreal per eliminare gradualmente l’uso di idrofluorocarburi. Questi sono potenti gas serra. Secondo il panel, anche interromperne l’uso potrebbe aiutare a limitare il riscaldamento globale.
Il buco sopra l’Antartide rimane più a lungo
L’ultimo buco nello strato di ozono – sopra l’Antartide – dovrebbe essere ripristinato intorno al 2066. Nel 2021 e nel 2019 ci sono state alcune differenze nelle dimensioni di questo buco, principalmente causate dalle condizioni atmosferiche. Tra il 2040 e il 2045, lo strato di ozono per il resto del mondo dovrebbe tornare ai valori del 1980 se le politiche attuali rimangono le stesse, secondo il panel.
Il Protocollo di Montreal è spesso considerato uno degli accordi ambientali globali di maggior successo. Secondo Petteri Taalas, capo dell’Organizzazione meteorologica mondiale, possiamo imparare lezioni per l’azione per il clima. “Ci mostra cosa dobbiamo fare per – con urgenza – allontanarci dai combustibili fossili, ridurre le emissioni di gas serra e quindi combattere il cambiamento climatico”.
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