Partite IVA, nuova dilazione di pagamento per saldo 2020 e acconto 2021: per chi e quando

Buone notizie per la corrispondenza IVA. Di fronte all’attuale crisi legata all’emergenza Covid, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha adottato una Dpcm con il quale viene prorogato il termine di pagamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 ai fini dell’imposta sul reddito e dell’IVA per tutti i piccoli contribuenti autonomi e loro intermediari.

Dopo aver ricevuto il nuovo contributo a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni bis, la novità ora riguarda solo professionisti e liberi professionisti con partita IVA regime forfettario e i contribuenti interessati dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità (È UN), compresi coloro che aderiscono al regime forfettario.

il il termine di pagamento in scadenza il 30 giugno è prorogato al 20 luglio, senza pagamento di interessi.

Partita IVA forfettaria, requisiti e funzionamento

Il regime IVA forfettario è un regime fiscale agevolato, destinato alle persone fisiche che esercitano attività commerciale, artistica o professionale, al quale possono accedere i contribuenti che, nell’anno precedente, abbiano sia:

  • guadagnato o ricevuto risarcimento non superiore a 65mila euro. Se svolgi più attività, contraddistinte da codici Ateco diversi, devi considerare la somma dei ricavi e dei costi relativi alle diverse attività svolte
  • supportato spese per un importo complessivo non superiore a 20mila euro lordi per lavoro accessorio, lavoro salariato e remunerazione dei collaboratori, anche a progetto, ivi comprese le somme erogate sotto forma di lucro da partecipazione ai soci con contributo costituito esclusivamente da lavoro e quelle remunerate per prestazioni lavorative rese dall’imprenditore o da suoi soci famiglia.

Anche chi avvia un’attività può accedere al regime forfettario, comunicando nella relativa dichiarazione IVA che presume la sussistenza dei requisiti.

Partita IVA forfettaria, tasse e imposte

Chi applica il regime forfettario determina il reddito imponibile applicando, all’ammontare del reddito percepito o della retribuzione percepita, un coefficiente di redditività previsto per l’attività svolta.

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Dal reddito determinato in misura forfettaria sono detratti i contributi sociali obbligatori, ivi compresi quelli corrisposti per conto dei dipendenti fiscalmente dipendenti dell’impresa familiare o, se non fiscalmente a carico, se il titolare non ha esercitato il diritto al compenso sui collaboratori stessi . L’eventuale eccedenza è deducibile dal reddito complessivo.

Il reddito imponibile è soggetto a aimposta unica, fino al 15%, in sostituzione di quelle normalmente previste, vale a dire le imposte sui redditi, le addizionali regionali e comunali e l’Irap. Nel caso delle imprese familiari, l’imposta sostitutiva, applicata al reddito lordo dei canoni dovuti dal titolare al coniuge e ai suoi familiari, è a carico dell’imprenditore.

I redditi assoggettati al regime forfettario sono sempre riconosciuti quando, per l’esigibilità o per la determinazione di tributi, detrazioni o vantaggi, anche di natura non fiscale, la disciplina fa riferimento al possesso di condizioni reddituali.

Partita IVA forfettaria, tasse e imposte per chi avvia una nuova attività

L’l’imposta sostitutiva è ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività in presenza di determinati requisiti:

  • il contribuente non ha esercitato, negli ultimi 3 anni, attività artistica, professionale o commerciale, anche in forma associata o familiare
  • l’attività da esercitare non costituisce in ogni caso la continuazione di un’altra precedentemente esercitata sotto forma di attività dipendente o autonoma, salvo il caso di tirocinio obbligatorio per l’esercizio di un’arte o di una professione
  • in caso di prosecuzione di un’attività precedentemente svolta da altro soggetto, l’ammontare dei redditi e delle relative royalties realizzati nel periodo d’imposta precedente quello del riconoscimento del vantaggio non supera il tetto che consente l’accesso al regime.

Partita IVA forfettaria, a cui non può accedere

Non possono accedere al piano forfettario:

  • persone fisiche che utilizzano disposizioni speciali ai fini IVA o per i regimi di determinazione del reddito forfettario
  • io non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione Europea o in uno Stato parte dell’Accordo sullo Spazio Economico Europeo che assicura un adeguato scambio di informazioni e che producono in Italia a meno 75% del totale guadagnato reddito
  • soggetti che svolgono, esclusivamente o prevalentemente, operazioni di vendita immobiliare o parti di un edificio, terreno edificabile o nuovo mezzo di trasporto
  • coloro che svolgono attività commerciali, artistiche o professionali partecipare contemporaneamente a società persone, associazioni professionali o imprese familiari o società che controllano direttamente o indirettamente società per azioni o joint venture, che svolgono attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente
  • persone fisiche comprese l’attività è svolta prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali è in corso un rapporto di lavoro subordinato o è in essere un rapporto di lavoro nei precedenti 2 periodi di imposta o nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro, ad eccezione di coloro che creano una nuova impresa dopo aver compiuto il periodo di esercizio obbligatorio per l’esercizio delle arti o delle professioni
  • coloro che hanno ricevuto l’anno precedente redditi da lavoro e/o assimilati superiori a 30mila euro, salvo il caso in cui sia cessato il rapporto di lavoro dell’anno precedente e purché nello stesso anno non siano stati percepiti redditi da pensione o da lavoro dipendente da altro rapporto di lavoro.
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Partita IVA con regime ISA

Per quanto riguarda la È UN, che dal 2018 sostituiscono studi e parametri di settore, sono indicatori costruiti con una metodologia statistico-economica basata su dati e informazioni contabili e strutturali relativi a più esercizi.

Partita IVA con regime ISA, come funziona

Consentono agli operatori economici di valutare in modo indipendente la propria posizione e verificare il grado di affidabilità su una scala di valori da 1 a 10.

A seconda del valore raggiunto, ci sono diversi vantaggi: ad esempio, possono essere esclusi da alcuni tipi di controlli o beneficiare della riduzione delle scadenze fiscali da parte dell’amministrazione fiscale o essere esentati dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta.

Partita IVA con regime ISA, a cui non può accedere

É come non si applicano ai periodi d’imposta durante i quali il contribuente:

  • ha iniziato o interrotto la sua attività
  • non è in condizioni normali di sviluppo commerciale
  • dichiara redditi o royalties superiori a 5.164.569 euro
  • si avvale del regime forfetario agevolato o del regime fiscale vantaggioso per giovani imprenditori e lavoratori mobili
  • svolge due o più attività commerciali, non rientranti nello stesso ISA, se il reddito dichiarato, relativo ad attività non comprese tra quelle prese in considerazione dall’ISA sull’attività principale, supera il 30% dell’importo totale del reddito dichiarato (questi i soggetti sono comunque tenuti a compilare il modulo ISA).

Io sono escluso ISA inoltre:

  • cooperative, società consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore di imprese associate o collegate
  • cooperative costituite da utenti non imprenditoriali che operano esclusivamente a vantaggio degli utenti stessi
    soggetti che esercitano, in qualsiasi forma di società cooperativa, le attività di “Trasporto taxi” (codice attività 49.32.10) e “Trasporto mediante noleggio di autovetture con conducente” (codice attività 49.32.20) di cui all’articolo ‘ISA AG72U
  • le corporazioni dei piloti portuali che svolgono le attività coperte dallo standard ISA AG77U.
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il Decreto Rilancio causa Covid ha poi previsto la possibilità di introdurre 3 altri motivi di esclusione dell’applicazione ISA 2020. Questi sono:

  • coloro che hanno registrato una diminuzione di almeno il 33% delle entrate o delle spese nel 2020 rispetto a quelli del 2019
  • hanno aperto la partita IVA dal 1 gennaio 2019
  • svolgono prevalentemente le attività economiche individuate in un’apposita tabella contenente 85 attività prevalentemente attinenti al settore del commercio e dei servizi.

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