Previsioni meteorologiche a lungo termine: tra il 10 e il 20 gennaio inizia ad agire il meridiano più freddo, poi di nuovo l’alta pressione

La prima decade di gennaio sembrerebbe ora, visti tutti gli scenari proposti dai diversi modelli, ancora caratterizzati da una circolazione media subpolare relativamente fredda, ma con l’asse principale ancora verso i settori dell’Europa centro-occidentale e anche del nostro osso dell’anca. Pertanto, i primissimi giorni dell’anno sono ancora preannunciati da una circolazione instabile su gran parte dell’Italia, a causa delle correnti provenienti dai quadranti occidentale o sud-ovest e anche associate all’aria relativamente fredda sulle regioni. da nord, in varie fasi anche sulle centrali elettriche. La disposizione della circolazione, per quanto persistente possa essere, non potrebbe consentire l’arrivo di aria fredda, almeno di incerta importanza, sulle regioni meridionali, ma anche qui il clima non sarebbe particolarmente mite, le temperature piuttosto stabilizzarsi nelle medie stagionali. Ma cosa riserva l’andamento del traffico per il resto di gennaio? Diciamo subito che i parametri più o meno indicativi di un’eventuale evoluzione mensile sono, in questa fase, piuttosto incerti, tenendo conto anche di alcune manovre di esecuzione nelle sezioni medio alte dell’atmosfera, nella Stratosfera, manovre che potrebbero influenzare il tracciamento stagionale e che i modelli continuano a non leggere bene. Quindi nei prossimi giorni ci saranno sicuramente continue mutazioni in evoluzione e anche significative correzioni dai data center, dall’oggi al domani.

Tuttavia, in linea di principio, estrapolando il trend barique dominante dalle simulazioni di modelli, sarebbe possibile, dopo una deriva ancora più occidentale delle fenditure del Nord Atlantico durante la seconda parte della prima decade di gennaio, un atteggiamento progressivo più meridiano della circolazione, con un’elevata pressione in affermazione sui settori occidentali del nostro bacino, risalendo probabilmente anche fino al Regno Unito, ed eventuali correnti sub-polari o artiche discendenti lungo il lato di alta pressione verso il L’Europa centrale poi anche verso il Mediterraneo centro-orientale. In sostanza, tra il 10 e il 13/14 gennaio potrebbe concretizzarsi per l’Italia un’altra fase più fredda e invernale, questa volta con aria fredda che entra più direttamente sulla nostra nazione e un probabile coinvolgimento instabile e più freddo. anche regioni. delle regioni medio-basse adriatiche e meridionali dove, infatti, la fase invernale potrebbe esprimersi maggiormente. Sarebbe un tipo di evoluzione che prenderebbe forma in un quadro barico del tipo rappresentato nell’immagine in evidenza. Successivamente, come abbiamo già notato, l’andamento diventa piuttosto incerto, poiché la maggior parte delle simulazioni indicherebbe un graduale recupero ad alta pressione dai settori occidentali verso il Mediterraneo centrale e anche verso l’Italia, (immagine di riferimento barica interna) quindi con una possibile fase più stabile e caratterizzata da una moderata alta pressione su gran parte del paese, con aumenti termici durante il giorno, inversioni di temperatura e più freddo di notte. Questo, tuttavia, secondo le simulazioni troposferiche. Da segnalare, invece, interessanti manovre che andrebbero progressivamente avvenute nelle sezioni medio alte dell’atmosfera, cioè nella stratosfera, con un notevole riscaldamento, in particolare da parte russa del ‘Artico siberiano e con possibile disturbo significativo del vortice polare stratosferico. Queste manovre di vetta, se dovessero trovare conferma, prima di tutto, nei prossimi giorni e poi ovviamente anche un trasferimento in troposfera, potrebbero inibire la concezione di alta pressione alla conquista del Mediterraneo centrale e, forse, minacciare i nostri settori con altri lavoratori. freddo artico-continentale. Insomma, nelle previsioni modellistiche si possono intravedere alcuni accenni per il resto di gennaio, almeno per il secondo decennio, ma le sorprese evolutive sarebbero comunque in agguato. La redazione di MeteoWeb seguirà costantemente l’evoluzione del tempo nel medio e lungo termine, effettuando aggiornamenti periodici.

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