“Visita in ospedale, l’odissea è vissuta per nostra figlia”

TERMINE DI BATTAGLIA – “The Cliniche di neurologia ed epilessia presso l’ospedale di Schiavonia non sono ancora pienamente operative, almeno per quanto riguarda le visite specialistiche programmate. Avevamo un appuntamento, poi saltato a causa dell’emergenza coronavirus, il 23 marzo. Ad oggi non sappiamo quando e da chi sarà la nostra visita ragazzaAdriana Circo ed Emilio Beggiato, di Battaglia, sono i genitori di una ragazza di 25 anni gravemente disabile. “Il 25 marzo 2019, un anno e mezzo fa, siamo passati all’ultimo controllo, ancora a Schiavonia, dicono – Dopo aver lasciato lo studio, siamo andati alla Cup, lo sportello unico di prenotazione, per programmare il prossimo controllo. Esatto, il 23 marzo dell’anno in corso. ”21 febbraio, invece , l’ospedale è stato chiuso ed è stato infatti trasformato in un centro dedicato ai pazienti covid. “Da allora nessuno ci ha scritto o telefonato per informarci che le visite specialistiche verranno rimandate a una data successiva”.

IL MUORE
E c’è di più. “Nostra figlia ha bisogno ogni giorno di farmaci salvavita contro le crisi”. Ogni quattro o cinque mesi i coniugi Beggiato devono recarsi dallo specialista, negli ospedali riuniti a Padova sud Madre Teresa di Calcutta, per ritirare la relativa ricetta cartacea. “Ad aprile, ricordano che avevamo bisogno di questi farmaci. Non potendo entrare fisicamente nell’edificio, per ovvi motivi di sicurezza, ci siamo accordati con lo specialista per venirci incontro all’ingresso per ricevere il documento, rispettando la distanza. Da allora, silenzio totale ”. Lo scorso fine settimana mamma e papà hanno fatto diversi tentativi per mettersi in contatto con la Coppa: “Dopo una lunga attesa, una voce metallica ci ha informato che saremmo stati richiamati entro cinque giorni”. Infine, un operatore ha risposto assicurando loro “che avrebbe agito per risolvere il problema”. Tuttavia, ad oggi, non abbiamo avuto riscontri ufficiali ”. “Non pensiamo che sia davvero la migliore assistenza sanitaria in Italia. Il complesso torna a soddisfare le esigenze della gente della Bassa, con una priorità per le persone con disabilità e le loro famiglie. Facciamo da portavoce di chi sta vivendo la nostra stessa situazione, non siamo un caso isolato ”.

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RISPONDERE
L’Ospedale di Schiavonia precisa che “da marzo sono stati inviati sms ai cellulari di tutti i pazienti, con prenotazione in struttura, avviso di sospensione dei servizi per covid”. Le attività sono gradualmente riprese: “Le richieste di controllo sono state progressivamente trasferite alle cliniche, aperte tutti i giorni. Non c’è sempre uno specialista per questa specifica patologia. In tutti i casi, la famiglia interessata verrà contattata quanto prima ”.


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