Il fatto che la mafia serva a vendere prodotti turba le organizzazioni anche per un altro motivo. “Continuare ad associare l’Italia a questi stereotipi di mafia e criminalità è molto dannoso per l’immagine del nostro Paese”, ha detto Alessandro Apolito. «Ma la cosa peggiore è che è un insulto alle vittime della mafia. Centinaia di innocenti sono stati uccisi dalla mafia o subiscono reati di mafia. Soprattutto a Palermo c’è forte indignazione per questo assurdo marketing. Siciliani onesti e rispettosi della legge, ma vittime di questo flagello criminale”.
A livello europeo ci sono accordi su, per esempio, l’indicazione dell’origine dei prodotti, ma non su questo gadget come usare la terminologia mafiosa. “Usare il nome della criminalità organizzata per scopi di marketing non è accettabile”, ha detto Ettore Prandini, amministratore delegato di Coldiretti. “C’è un danno economico per la nostra industria alimentare, ma anche per le vittime della malavita. Dobbiamo raggiungere un accordo su questo a livello europeo per garantire che ciò non possa ripetersi”.
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