Decreto Sostegno, richieste di contributi a fondo perduto 2021 – GUIDA

Decreto sostegno, richieste contributi a fondo perduto 2021: finalmente il decreto sostegno diventa realtà. E poi è bene chiarire chi ha diritto all’aiuto di Decreto di sostegno, è stato appena lanciato dal governo. Ecco come richiedere questi aiuti? Quali sono alcuni dei file rinfreschi i principali schierati per far fronte alla crisi economica? Fatture, contratti a tempo determinato, esenzioni per bar e ristoranti.

Online il modello e le istruzioni per la richiesta del nuovo contributo a fondo perduto pianificato dal Dott. Sostegni. Il provvedimento firmato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, definisce le regole per la richiesta e l’ottenimento del nuovo sussidio per le aziende e le Partite Iva colpite dalle conseguenze economiche dell’emergenza epidemiologica “Covid -19”. La procedura è semplice: dal 30 marzo al 28 maggio le richieste vanno inoltrate all’Agenzia delle Entrate, anche tramite un intermediario, tramite i canali telematici dell’Agenzia o tramite la piattaforma web sviluppata dal partner tecnologico Sogei., Disponibile all’indirizzoarea riservata del portale “Fatture e costi” del sito web. Il contributo arriverà direttamente sul conto corrente indicato nella richiesta oppure, a scelta irrevocabile del contribuente, potrà essere utilizzato come credito d’imposta a titolo di risarcimento. Le condizioni per accedere al sostegno sono due: aver realizzato un fatturato o una remunerazione non superiore a 10 milioni di euro nel 2019 e aver registrato una diminuzione media mensile del fatturato e delle commissioni nel 2020 rispetto al 2019 di almeno il 30%.

Oggetto: Definizione del contenuto dell’informativa, i termini e le condizioni per la presentazione della richiesta di riconoscimento del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 1 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 22 marzo 2021

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Il modulo bonus

Il nuovo bonus non rimborsabile può essere richiesto compilando un modulo online da presentare in anticipo dal 30 marzo 2021 e non oltre il 28 maggio 2021, sempre via web. Il contribuente potrà avvalersi degli intermediari che ha già delegato per il suo cassetto delle imposte o per il servizio di consultazione della fattura elettronica e potrà accedere alla procedura con i poteri Spid, Cie o Cns o Entratel dell’Agenzia. Per ogni richiesta, il sistema dell’Agenzia eseguirà controlli e rilascerà ricevute alla persona che ha presentato la richiesta. In particolare, in caso di esito positivo, l’Agenzia delle Entrate comunicherà il mandato per il pagamento del contributo (o il riconoscimento dello stesso come credito d’imposta nel caso di tale scelta) nell’apposita area riservata di “Fatture e portale “Considerazioni” – sezione “Contributo a fondo perduto – Consultazione dei risultati”, accessibile al candidato o al suo intermediario delegato.

Ecco il modulo

Chi ha diritto al contributo – Come indicato dal “decreto sostegno”, il nuovo contributo a fondo perduto può essere richiesto da soggetti che svolgono attività commerciale, artistica e professionale e redditi agricoli, titolari di partita IVA residente o stabilita nel territorio di lo Stato, che nel secondo periodo fiscale precedente il periodo di entrata in vigore del decreto (per la maggior parte dei soggetti è l’anno 2019) ha conseguito un reddito o una remunerazione non superiore a 10 milioni di euro. Inoltre il contributo è dovuto anche ad enti non commerciali, inclusi enti del terzo settore ed enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali. Viceversa, soggetti la cui attività è cessata alla data di entrata in vigore del decreto (23 marzo 2021) o che successivamente hanno attivato la Partita IVA (dal 24 marzo 2021), enti pubblici (TUIR art. 74)), intermediari finanziari e società holding (art. 162-bis TUIR).

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Le condizioni per ottenere il Bonus

Ci sono due condizioni per il bonus. Il primo è l’aver raggiunto nel 2019 un fatturato o una remunerazione non superiore a 10 milioni di euro. La seconda condizione da osservare è che l’importo medio mensile di fatturato e spese per l’anno 2020 sia inferiore di almeno il 30% rispetto all’importo medio mensile di vendite e spese per il 2019. Il contributo è dovuto anche negli stessi. una diminuzione del fatturato / corrispettivi per i soggetti che hanno attivato la Partita Iva dal 1 gennaio 2019, purché soddisfino il presupposto del tetto di reddito o remunerazione di 10 milioni di euro.

Come viene calcolato il contributo?

L’importo del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’importo medio mensile del fatturato e delle commissioni per il 2020 e l’importo medio mensile delle vendite e delle spese per il 2019 secondo questo diagramma riassuntivo:

  • 60% se il reddito e la remunerazione per l’anno 2019 non superano la soglia di 100.000 euro;
  • 50% se il fatturato e la remunerazione per l’anno 2019 superano la soglia dei 100mila euro fino a 400mila;
  • 40% se il fatturato e la remunerazione per l’anno 2019 superano la soglia dei 400mila euro fino a 1 milione;
  • 30% se il fatturato e la remunerazione per l’anno 2019 superano la soglia di 1 milione di euro fino a 5 milioni;
  • 20% se fatturato e remunerazione per l’anno 2019 superano la soglia dei 5 milioni di euro fino a 10 milioni.

Tuttavia, a contributo minimo di almeno 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le persone diverse dalle persone fisiche. L’importo del contributo riconosciuto non potrà in nessun caso superare i 150.000 euro. Il nuovo contributo, come i premi precedenti, è esente da imposta sia per quanto riguarda le imposte sul reddito che per l’IRAP e non incide sul calcolo del coefficiente di deducibilità delle spese e delle altre componenti negative di reddito, inclusi gli interessi passivi.

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