Football Leaks: quando il Real Madrid ha voluto offrire ad Amazon il suo database di 600 milioni di abbonati | All’estero

Incontriamoci a Seattle. Questa è la proposta avanzata dal direttore generale del Real Madrid José Ángel Sánchez Periáñez nel testo di una mail inviata il 5 febbraio 2018. Il destinatario non è chiunque, ma Jeff Bezos, il boss di Amazon. Obiettivo del messaggio: la costruzione di una partnership strategica tra il colosso mondiale dell’e-commerce e il club con il maggior numero di followers al mondo. E quest’ultimo elemento avrebbe dovuto essere la chiave di volta della partnership. Perché il lungo lavoro di preparazione della proposta da inviare a Bezos si concentra sull’oro vero nelle casse del club del merengue, ovvero il vasto database di 600 milioni di potenziali clienti da offrire ad Amazon.

Quella che abbiamo brevemente abbozzato è una delle storie svelate nei giorni scorsi grazie alla nuova ondata di Football Leaks. E in questa ondata, il Real Madrid ha ricevuto un’attenzione speciale grazie agli articoli pubblicati dal sito di giornalismo investigativo spagnolo informazioni gratuite, recentemente entrato a far parte del circuito delle collaborazioni investigative europee (EIC) che, dal 2016, elabora e diffonde informazioni sul contesto meno edificante del calcio mondiale. Tutto questo mentre a Lisbona, al Campus da Justiça, prosegue il processo contro Rui Pinto, il whistleblower che ha dato il via a tutto e che da allora ha assunto lo status di testimone sotto tutela. Anche ieri il processo ha affrontato un passaggio sconcertante, che ancora una volta getta ombre sulla costruzione delle accuse a carico di Rui Pinto. Durante l’udienza del 19 gennaio è stata infatti chiamata a testimoniare Aida Freitas, ispettrice della Polìcia Judiciaria presente in incognito durante l’episodio che ha motivato più di un anno e mezzo di detenzione preventiva per Rui Pinto.: Il presunto tentativo di estorsione nei Doyen Sports Investments. In aula, Aida Freitas ha dichiarato francamente di aver firmato il rapporto in cui si riferiva all’episodio con il suo collega Hugo Freitas, ma senza averlo letto. Risultato: da ieri l’ispettore è ufficialmente sotto inchiesta.

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Tornando alla storia del tentativo di collegamento tra il Real Madrid e Jeff Bezos, i dettagli riportati nel lungo articolo di infoLibre sono numerosi. Come accennato all’inizio, la manovra è guidata da José Ángel Sánchez Periáñez. Che nella mappa del potere di Madrid è una figura chiave, l’uomo di maggiore fiducia per Florentino Pérez. Non per niente, in un articolo su El Periodico si definisce “L’altro proprietario di Madrid.”

Classe 1967, laureato in lettere e filosofia, Sánchez Periáñez è stato dal 1992 al 1995 direttore commerciale di Sega, il marchio giapponese di videogiochi. Pertanto, conosce molto bene i meccanismi dell’economia dell’intrattenimento e mantiene buone amicizie nel settore. E amici altrettanto influenti possono vantarsi del Real Madrid, che non è per niente il club più potente del mondo. Tra quelli citati dall’articolo come consiglieri di una strategia di avvicinamento del boss di Amazon c’è il colombiano Orlando Ayala, ex vice presidente di Microsoft. Ma la pedina più influente che Real sta cercando di mobilitare, come riportato nell’articolo di infoLibre, è il patrigno di Jeff Bezos.. Si chiama Mike Bezos, è un cittadino cubano trapiantato a 16 anni negli USA, dove ha lavorato per 32 anni presso il colosso petrolifero Exxon. Si dice che Ayala si sia avvicinata a Mike Bezos, in una fase che vede Real farsi avanti per implementare l’approccio di Amazon. Tra gli altri, Mike Bezos, che dal 2000 è a capo della Fondazione Bezos, era già entrato in contatto con il Real Madrid nel 2013. In questa occasione, riferisce infoLibre, la Fondazione Real Madrid lo ha accolto e onorato come soggetto degno di maggiore riverenza. Quindi un altro amico sicuro, in vista della realizzazione del piano.

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La manovra ha dato i suoi frutti? Nessuna risposta. L’articolo di infoLibre è accompagnato da domande a cui né il Real Madrid né Amazon hanno risposto. Si rilevano solo poche indicazioni, come le produzioni Amazon Prime dedicate al madridismo come “Campo delle Stelle” e “Il cuore di Sergio Ramos”. Il che di per sé non è indice di un accordo più ampio. Rimane quindi il dubbio irrisolto: Il Real Madrid ha passato i dati della sua enorme massa di follower al gigante dell’e-commerce globale o no? Una domanda pesante, a cui dovrebbe essere data una risposta.

@pippoevai

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