Gli acuti inquietanti versi di Venere registrati dalla NASA

La NASA sta condividendo un video che mostra i segnali radio emessi da Venere durante una missione dalla Parker Solar Probe.

I suoni di Venere
Il misuratore di campo elettrico e magnetico chiamato “Fields” ha registrato i vermi acuti di Venere (PixaBay)

Un suono criptico riecheggia nella mente di chi vuole scoprire l’ignoto e riportare in vita le meraviglie inesplorate del nostro sistema solare. Un ronzio, dai toni acuti e progressivamente sempre più pungente, è stato sapientemente colto dai sofisticati accorgimenti tecnologici del NASA passando attraverso lo stretto meandro della superficie di Venere.

Il corpo celeste infernale torna così al centro dell’attenzione degli scienziati, con il chiaro obiettivo di discernere le potenzialità del vero pianeta “gemello” della Terra. Di dimensioni e massa simili, Venere presenta infatti peculiarità intrinseche che lo compongono estremamente difficile – se non addirittura ai limiti dell’impossibile – preparare una missione esplorativa: la temperatura del pianeta sfiora i 450 gradi, l’atmosfera è densa di anidride carbonica e le piogge di acido solforico rimbalzano a ritmi quasi incessanti. Un gemello diverso, si direbbe quasi.

Tuttavia, lo straordinario rilevamento della sonda “Sonda solare ParkerLa NASA ha lo scopo di segnare un divario tra l’impraticabilità affabile e fredda. Venere, il primo pianeta incontrato dopo aver lasciato la superficie terrestre, è in grado di emettere suoni. A condividerli è la stessa agenzia spaziale a stelle e strisce, grazie a un breve video che darà ad ogni utente la possibilità di ascoltare le grida stridule del pianeta.

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I vermi pungenti dell’alta atmosfera venusiana

Venere
Parker Solar Probe si è avvicinata al pianeta come mai prima d’ora (PixaBay)

La navicella spaziale della NASA, una delle più grandi in termini di potenziale ingegneristico, le ha rilevate nel terzo sorvolo11 luglio 2020, utilizzando il contatore dei campi elettrico e magnetico chiamato “Campi” incorporato tra gli strumenti a bordo della sonda. In realtà, Parker è stato costruito per studiare i venti solari, ma per rispettare lo scopo che è quello di utilizzare Venere per eseguire manovre orbitali. Da qui la notizia è quindi spiegata, con un fatto che sembra senza dubbio notevole: l’astronave si è avvicinata sale 833 km dalla superficie venusiana, ed è proprio grazie a questa distanza ridicola che è stato possibile registrare – per una durata complessiva di 7 minuti – il segnale radio disturbante emesso dalla ionosfera del pianeta.

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L’indagine della NASA ha sicuramente un impatto significativo, in quanto dimostra l’incostanza del pianeta che condivide il nome della dea dell’amore e della bellezza. In passato, infatti, erano già state effettuate diverse misurazioni dell’atmosfera di Venere, ma quello dello scorso luglio – anzi il primo degli ultimi trent’anni – si è fatto vedere cambiamenti di una certa importanza. Come spiega il sito web dell’agenzia governativa statunitense, l’alta atmosfera del pianeta Venere è in grado di subire drastici cambiamenti durante un intero ciclo di attività solare.

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