L’Italia vuole avere un compratore per ITA Airways prima dell’estate

In Italia il governo vuole raggiungere un accordo entro metà giugno sulla vendita della compagnia aerea ITA Airways. Lo hanno affermato diverse fonti interne al governo italiano. ITA Airways è attualmente posseduta al 100% dal governo italiano.

Nell’ottobre dello scorso anno, la compagnia è diventata il successore della compagnia aerea Alitalia, che ha dovuto chiudere dopo tre quarti di secolo a causa di persistenti problemi finanziari e tentativi di salvataggio infruttuosi.

Esclusività

La compagnia di navigazione svizzera Mediterranean Shipping Company (MSC) e il gruppo aeronautico tedesco Lufthansa hanno espresso da tempo il loro interesse ad acquisire una partecipazione di maggioranza in ITA Airways† Hanno richiesto un periodo di esclusività di 90 giorni per approfondire i dettagli del file di acquisizione.

Questa domanda è stata però respinta dal governo italiano, che vuole tenere la porta aperta anche ad altri potenziali candidati. Anche la compagnia aerea americana Delta e la sua concorrente franco-olandese Air France-KLM sono state proposte come potenzialmente interessate.

Secondo le fonti, il governo italiano, guidato da Mario Draghi, vorrebbe raggiungere un accordo sulla privatizzazione di ITA Airways prima dell’inizio dell’estate. L’obiettivo sarebbe una vendita diretta o un’offerta pubblica. Il governo italiano vorrebbe inizialmente mantenere una partecipazione di minoranza nella compagnia di bandiera.

Contribuente

Il Ministero delle Finanze italiano ha appena nominato le società Equita e Gianni & Origoni consulenti finanziari e legali per la privatizzazione di ITA Airways. Questi partner sono stati incaricati di effettuare una nuova selezione di candidati che avrebbero avuto accesso alla due diligence.

In base a un accordo con l’Unione Europea, il governo italiano potrà investire fino a 1,35 miliardi di euro in ITA Airways il prossimo anno. La privatizzazione ridurrebbe il sostegno finanziario dello Stato italiano. Ciò limiterebbe l’onere per i contribuenti italiani.

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I colloqui di privatizzazione hanno spinto diversi amministratori a dimettersi dalle loro posizioni. Secondo i media italiani, sei membri del consiglio hanno annunciato la loro partenza. Al loro posto sarebbero rimasti solo il presidente Alfredo Altavilla, il direttore generale Fabio Lazzerini e la dirigente Frances Ouseley.

Secondo quanto riferito, la partenza di sei membri del consiglio è stata provocata da disaccordi sui costi che dovrebbero essere pagati per i consulenti nella privatizzazione.

(sono)

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