Questo dolce circo – NRC

Una piccola mano afferra un braccio, le unghie affondano, appena visibili, nel tessuto dell’indumento. Mano, pelle, vestiti, unghie, tutto è fatto di pietra.

Questo è praticamente il punto in cui inizia l’arte: una performance che accende una scintilla in coloro che la guardano. Questo particolare esempio appartiene allo scultore del XV secolo Donatello, conosciuto oggi come l’interprete più espressivo e sottile della bellezza, dell’umanità, dell’emozione.

Entra in una chiesa italiana ed eccola lì: la Madonna della Misericordia, la Vergine della Misericordia che protegge i fedeli sotto il suo manto. Una cappella più avanti, la troviamo intenta a dare da mangiare al bambino Gesù. Dolcezza e dolcezza, agli italiani in questo momento non interessa. A differenza della Spagna, il culto della Madonna in Italia ha una leggerezza che fa un po’ ingelosire. Entra in questo simpatico circo per bambini in cui quasi nessuno crede ancora, ma che comunque funziona.

L’opera d’arte è molto efficace nel fornire una forma di protezione psichica contro i lati oscuri e oscuri della vita. Ebbrezza, dicono i critici culturali. La stessa Italia ha avuto a suo tempo predicatori penitenziali infuriati e fulminanti contro la sensualità di queste immagini dove la materia fredda si trasforma in carne e sangue, e peggio: sentimento, sentimento, passione. Anche noi nordici alziamo quasi automaticamente un sopracciglio alla dolcezza sfrenata di un’immagine del genere. Ma non commettere errori: questo sopracciglio è a diretto contatto con la sensazione della manina sulla pelle. Nessuno è immune. E aiuta, come una veloce preghiera.

Donatello, Il Rinascimento, fino al 31 luglio 2022 Palazzo Strozzi Firenze.

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