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Questo argomento è destinato a un utente esperto. Dopo gli effetti dello stratwarming di gennaio, la cui massima risposta nella troposfera è avvenuta nella seconda decade di febbraio, il vortice polare tende a raggrupparsi a tutte le altitudini. Nella stratosfera, il vortice polare, dopo l’evento stratosferico, tende fisiologicamente a ricomporsi sulle ceneri della scissione vorticosa avvenuta in precedenza. Per il modello GFS l’approfondimento sarebbe piuttosto intenso con i primi segni di “accoppiamento” basati su un evento di raffreddamento o stratcooling. Riassumendo: durante lo stratwarming il vortice polare è debole, durante lo stratcooling è mediamente più forte.
La temperatura lungo la verticale sul palo evidenzia il calo termico
Secondo il modello ECMWF, il vortice polare stratosferico sarebbe diretto verso il riscaldamento finale tardivo.
Anche nella troposfera avviene un cambiamento nella circolazione con la fine del blocco in Groenlandia e l’apertura di una fase più zonale. Questa sincronizzazione del vortice polare porta ad una fase stabile e anticiclonica in Europa con temperature nettamente in aumento a valori superiori alla media non solo in Italia ma anche in vari paesi europei. L’indice AO dopo 73 giorni in territorio negativo torna a un regime positivo con una forte impennata.
Nella fase che precede il condizionamento della stratosfera, la circolazione zonale potrebbe mostrare un certo dinamismo; Marte in un contesto zonale potrebbe mostrare una fase con un’oscillazione termica.
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