Una lente gravitazionale: l’anello di Hubble fuso

Il nome ufficiale di questa struttura in costellazione della fornace est Gal-Clus-022058s: il numero di identificazione di a ammasso di galassie (gal-clus). rpreso da Il telescopio spaziale Hubble (NASA / ESA), è la più impressionante e la più completa del momento Anello di Einstein finora osservato. Nella foto sopra, sembra vedere un anello liquefatto da una fortissima fonte di calore, tanto che dagli stessi astronomi viene chiamato unaallo spiedo. In realtà non lo è, ma quello che stai vedendo è il risultato di un fenomeno fisico chiamato lente gravitazionale, già ampiamente considerato dal tEoria dal Relatività generale di Albert Einstein.

lente gravitazionale: Abell 383

Abell 383, un gigantesco ammasso di galassie: in questa regione dello Spazio c’è una tale concentrazione di materia (oscura e visibile) che piega la luce degli oggetti posti dietro di essa, anche a distanze cosmiche. Poiché l’allineamento tra ciò che è relativamente vicino a noi e l’oggetto più lontano non è perfetto, l’anello di Einstein si manifesta come archi di luce e non come un vero Squillare.
© NASA, ESA, J. Richard (CRAL) e J.-P. Kneib (LAM). Ringraziamenti: Marc Postman (STScI)

L’anello di fuoco, o (meglio) la luce, è in realtà l’immagine di una galassia molto lontana, che si pensa si trovi a circa 4 miliardi di anni luce da noi, la cui luce è distorta da forza di gravità di un’altra galassia che è più vicina a noi e che agisce come una lente. Più le due galassie sono allineate rispetto a noi, più la distorsione della luce delle più lontane appare come un anello. Se non c’è un allineamento perfetto, si vedono invece archi di luce, come si vede in altre immagini simili. In questo caso l’allineamento è quasi perfetto.

READ  Il gioco d'azzardo è davvero così male? No, secondo vari studi

Gli anelli di Einstein non sono solo qualcosa di estremamente curioso e bello da vedere: il fatto che la luce della galassia più lontana sia amplificata, e che per questo possa raggiungerci, permette agli astronomi di scoprirne le caratteristiche oggetto distante. con dettagli che altrimenti sfuggirebbero ai nostri telescopi più potenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *