JESI / Implicazioni psicologiche della pandemia: solo noi affondiamo

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Psicologo e psicoterapeuta Claudio Fratesi: “Pensa a chi si è salvato, chi si è salvato in due, chi si è perso”

JESI, 16 gennaio 2021 – Come se fosse semplice, proviamo a girare intorno e tuffiamoci (chi sa nuotare) dentro negatività psicologica rispetto al virus che ci circondava lì lascia vivere come vuole, tagliando anche noi libertà d’azione, così come libertà di pensiero (Mazzini non c’entra) e ci propone quotidianamente in varie forme. Vaccinarsi o no? Dov’è finalmente la libertà? Abbiamo contattato il Dott. Claudio Fratesi, psicologo e psicoterapeuta.

Dottor Fratesi, tuffiamoci insieme nelle negatività psicologiche che il Covid-19 ci ha portato e la portata di cui non tutti sono in grado di comprendere. Ad esempio, abbiamo tutti aspettato che il vaccino avvenisse entro un breve periodo di tempo. Quello che è successo? Che oggi c’è una certa distanza, anzi un rifiuto. Perché? Qual è la componente psicologica del rifiuto di farsi vaccinare?

Credo che ce ne siano due Componenti che si intersecano, uno razionale e l’altro emotivo. Questa giustificazione ha basi interessanti, perché è vero che lo studio di questo vaccino, che è ancora un farmaco, era uno solo. studio veloce, veloce.

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Ti senti un po ‘a corto di fiato mentre corri e, se dovessero sorgere effetti collaterali pericolosi, l’azienda che produce i vaccini, o le aziende in questa fase, adatterà il proprio target, eventualmente aumentando anche il potenza del farmaco. L’elemento che più ci interessa è questo emotivo, sicuramente nato a marzo, quando il pandemiauna improvvisamente esplose, nella sua presentazione in modo inaspettato, brutto e pericoloso. Era tutto “sistema nazionale“Costruisci quella componente emotiva.

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Lo psicologo e psicoterapeuta Claudio Fratesi

Vedemmo decreti successivi, il la paura era aumentata soprattutto quando dovevi far capire alla gente quanto fosse brutto pericoloso uscire. Insomma, l’emozione, volontariamente o meno, a volte lo era amplificato dai mass media, tant’è che alla fine è sfuggito di mano e oggi vediamo resistenzavero, ma non solo nei confronti del farmaco o delle normative che ci vengono indicate. Ora, con il vaccino, tocchiamo quella componente emotiva, che è molto amplificata, come accade con il emozioni, il riposo.

L’emozione, per sua natura, non è razionalealtrimenti sarebbe qualcos’altro. Attenzione alla disinformazione, può essere, infatti, spesso nocivo. Tutti i canali TV, Radio eccetera, stanno parlando dello stesso argomento, la notizia va “colorato“Per non apparire sempre uguali e introdurre sempre un elemento emotivo. Lo vedo nel mio lavoro, alcuni dicono “Che noia, la maschera è inutile” e altri che, invece, lo sono immerso nella paura. Osservo quotidianamente la componente emotiva di questo fenomeno. La comunicazione oggi non parla della parte razionale persone sedute davanti alla TV, ma nello stomaco, nelle emozioni. Sarà da fare pubblico? È un comunicazione emotiva e allarmisticasia che si parli del virus sia che si parli di una “cospirazione” contro il mondo.

Secondo alcuni Covid non ci ha insegnato nulla. Invece, credo che ci abbia chiarito che la cosiddetta salvezza deve essere raggiunta agendo tutti insieme, collettivamente.

Osservazione acuta. Ne sono convinto dobbiamo tutti partecipare alla trasmissione di questo messaggio. Se questa storia ci ha insegnato qualcosa finora, è proprio questo non puoi uscire individualmente da veri grandi problemi. All’inizio, purtroppo, parlo di marzo, aprile, tutti si accoccolano nella propria cerchiaanche guardando gli altri con sospetto, come se fossero infettori, c’era il rischio di deriva pericolosa. Quindi vedi i giovani, che per noi si limitano, che ci fanno persino capire questo immunità collettiva può solo essere raggiunto percorso collettivo, è un ottimo insegnamento.

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Insieme ci aiutiamo a vicenda, da soli affondiamo e giovani in questo hanno un file una parte importante, e lo fanno anche per noi, diciamo più grande. Ho incontrato pazienti che, grazie a Covid avere scoperto carenze personali e altri che lo sono ha dovuto affrontare paure ancestrali.

Infine, indago per capire se c’è stata o meno una ripresa delle relazioni sociali perché è vero che quest’estate c’è stata un’esplosione, come un’apertura bottiglia di spumante, ma Non so se i rapporti personali, le amicizie, effettivamente interrotti nella prima fase, siano stati ripristinati. Vedo che è come se fosse stato lì una selezione naturale e questo sarebbe interessante pensa a chi è stato salvato, chi è stato mezzo salvato, chi è stato perso. Siamo messi la dura prova, Penso che possiamo uscire più saggio, avremo perso molte cose il mio cosa vittoria importerà di base per tutti noi.

Giovanni Filosa

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