“Niente chiusure ad ottobre se si accelera con i vaccini”

Obiettivo 80 per cento di quelli vaccinati. “Ci arriveremo all’inizio di ottobre e quindi il numero di gravi malattie da Covid sarà molto basso, non saranno necessarie nuove chiusure”. Il Professor Sergio Abrignani, membro del Comitato Tecnico Scientifico, è Professore Ordinario di Immunologia presso l’Università Statale di Milano. Sostenitore del vaccino obbligatorio, ritiene che il Pass verde almeno chi lavora in un servizio civile a contatto con i cittadini dovrebbe essere intervistato.

Professore, a sette mesi dall’inizio della campagna vaccinale, che valutazione possiamo fare?
“Molto positivo. Abbiamo già vaccinato più della metà della popolazione con due dosi. All’inizio la maggior parte delle persone non avrebbe mai detto che saremmo arrivati ​​ad agosto con la metà degli italiani vaccinati con due dosi e circa il 60% con una sola. E ci ritroveremo a fine settembre-inizio ottobre con il 75-80% della popolazione vaccinata”.


Saremo seri?
“Sì, ora siamo sulla strada per questo obiettivo. Non mancano più i vaccini. E ci siamo stabilizzati a 500-600mila iniezioni al giorno”.

Rischiamo però di non avere più italiani disponibili per la vaccinazione a raggiungere l’80%.
“No, sono fiducioso. Gli esitanti e i senza vax dovrebbero essere circa 10 milioni, o circa il 15 percento. Ma i veri no-vax sono solo il 5-6%, gli altri possiamo definire, appunto, titubanti. I primi non saranno mai vaccinati, ormai è chiaro. L’esitante, tuttavia, può essere raggiunto. E rispetto ad altri Paesi europei questa componente è più debole, forse perché il Covid ci ha colpito prima e più violentemente”.

Continuiamo ad avere dai 5.000 ai 6.000 nuovi casi positivi al giorno. È un risultato deludente del vaccino?
“Al contrario, vediamo davvero l’effetto positivo dei vaccini perché ci sono meno ricoveri. Diamo un’occhiata a due paesi che sono da un mese a un mese e mezzo davanti a noi nella tendenza epidemica della variante Delta, il Regno Unito e la Spagna. Nel Regno Unito, hanno raggiunto da 60.000 a 70.000 infezioni al giorno a luglio, lo stesso numero della variante Alpha a gennaio e febbraio. Ma a gennaio e febbraio i decessi erano da 1.000 a 1.500 al giorno, a luglio erano 40, 60, al massimo 100 al giorno. E questo esclusivamente per i vaccini, perché la variante Delta non è meno letale, anzi. Spagna: anche lei aveva 50.000 contaminazioni al giorno ma con 40-50 morti, quindi uno su mille. Come l’influenza. Quando ho detto “con i vaccini domineremo e il Covid diventerà come l’influenza” non intendevo dire che diventerà come il virus dell’influenza, ma che avrà lo stesso indice di letalità. Questa è la prova che i vaccini funzionano. Lo mostrano ogni settimana i bollettini dell’Istituto superiore di sanità: sono crollati i ricoveri e i decessi nelle fasce di età più vaccinate”.

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Tuttavia, la variante Delta provoca anche infezioni nelle persone vaccinate.
“Sono vaccini perfetti? No. La variante Delta può causare l’infezione nel 20% delle persone vaccinate, ma non la malattia. Certo, sarebbe meglio se non ci fosse nemmeno l’infezione, ma se non ti ammali, non è già un buon risultato? Se prendi un centinaio di persone non vaccinate, sappiamo che saranno tutte infettate se esposte al virus, ma sappiamo anche che alcune svilupperanno malattie gravi e il 2% morirà. Abbiamo avuto un anno e mezzo di epidemia senza vaccini da scoprire. Se prendiamo un centinaio di persone vaccinate, sappiamo tuttavia che 1 persona su 5 può realisticamente essere infettata, quindi un calo significativo, ma la forma grave, la morte, è intorno al 2%. E non il totale, ma la percentuale minima che può essere infettata. Quando sento questi filosofi criticare i vaccini, mi chiedo: qual è l’alternativa? Non farsi vaccinare e tornare a 130.000 morti in un anno? Stiamo combattendo qualcosa di inaudito, il vaccino non è la perfezione, ma è di gran lunga l’arma migliore. I vaccini si stanno rivelando straordinariamente efficaci e sicuri, visto che se ci fosse un’alternativa per continuare la nostra vita normale, lo capirei, ma tale alternativa non esiste”.

Quando l’80% dei cittadini italiani è vaccinato, possiamo pensare a un ritorno a una vita quasi normale?
«Assolutamente sì. Ti faccio un esempio di quello che è successo prima del 2019: ogni anno in Italia, tra ottobre e marzo, si contagiavano dai 3 ai 4 milioni di persone negli anni migliori, anche dai 10 ai 12 nei peggiori. Da 3.000 a 10.000 italiani sono morti di influenza, di solito più di 60 con comorbilità. Abbiamo già fermato il Paese? Questo virus sarà lo stesso. Ucciderà 1 su mille dei non vaccinati e 1 su cento su 1 per mille dei vaccinati, un numero irrisorio.Tutto fa pensare che sarà addomesticato dal vaccino, mi aspetto un inverno completamente diverso da quello del 2020, quando ci eravamo abituati ad avere 12.000 in 15.000 morti al mese e ancora non sapevamo se fossimo in grado di vaccinare la maggior parte delle persone.

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Cosa ne pensi del Green Pass per gli insegnanti?
“Il governo ha fatto molto bene a introdurlo. Diminuire il rischio. Dobbiamo anche convincere il maggior numero possibile di adolescenti a farsi vaccinare. Le scuole, ricordiamo, riapriranno con la variante Delta che l’anno scorso non c’era. Se esiste un vaccino approvato per i bambini sotto i 12 anni, anche i bambini dovranno essere vaccinati. Sarebbe inoltre necessario disporre di un Green Pass per tutte le persone che lavorano nel pubblico e interagiscono con il pubblico. Sia chiaro, questa è la mia opinione personale”.

Sarà necessaria la terza dose?
“Per i più fragili, è probabile, in autunno. Per gli altri non lo sappiamo. Le agenzie di regolamentazione sono titubanti perché dicono che il vaccino sta funzionando bene in questo momento”.

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