oggi la prima votazione. Notizie dal Quirinale-Corriere.it

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Oggi c’è la prima votazione per eleggere il nuovo Capo dello Stato: le trattative tra le parti non hanno dato indicazioni chiare per il nuovo inquilino del palazzo del Quirinale, e bisognerebbe passare al voto bianco. Notizie in diretta

Cominciano oggi le votazioni per eleggere il tredicesimo Presidente della Repubblica. La convocazione del Presidente della Camera, Roberto Fico, per le 15: la procedura di voto – già normalmente complessa – è stata ulteriormente complicata quest’anno dalle norme poste in essere contro la pandemia di Covid (qui la spiegazione su come si svolgeranno le elezioni). Le parti – come scritto qui – arrivare all’appuntamento della prima votazione senza accordo sul nome: è quindi molto probabile che oggi la stragrande maggioranza dei 1008 elettori voterà a scrutinio bianco. Le trattative tra i vertici del partito sono in corso e il giorno – prima, durante e dopo il voto – sarà ricco di incontri e telefonate. Di seguito tutti gli aggiornamenti. (Ecco però il link per iscriversi alla newsletter che il Corriere dedica a queste importantissime elezioni: si chiama Giornale Politico, ed è gratuita).

11:05 – Sono necessarie 6 ore per votare e contare

Si è conclusa la riunione congiunta dell’Ufficio di Presidenza della Camera e del Consiglio di Presidenza del Senato. L’esito ha visto la positiva conclusione della verifica delle credenziali dei delegati regionali. Per accedere alla sede speciale insediata in via della Missione è necessario inviare alla Camera il certificato medico attestante la quarantena o l’isolamento per positività al Covid. La durata del conteggio e del riconteggio sarà di circa sei ore.

10:50 – Nagel al FT: Draghi resta al vertice dello Stato

La migliore garanzia per il completamento delle riforme necessarie a rendere l’economia italiana più business friendly è che il presidente del Consiglio Mario Draghi mantenga per alcuni anni un ruolo istituzionale di primo piano. Così l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, in un’intervista al Financial Times, alla vigilia dell’elezione del Presidente della Repubblica. Una priorità fondamentale per l’Italia è spendere i fondi per la ripresa, evitando i rischi di un crescente statalismo.

10:45 – Il punto di vedetta per gli elettori positivi al Covid è pronto

Elezione del Presidente della Repubblica 2022. Un pannello in plexiglas arricchito da una grande freccia bianca su fondo rosso sotto il logo della Repubblica Italiana indica ai grandi elettori positivi l’ingresso del drive in. Nella via che costeggia Montecitorio è tutto pronto per consentire agli elettori contagiati dal covid di votare nel parcheggio solitamente riservato a deputati e dipendenti della Camera. I parlamentari e i delegati regionali con tamponi positivi entreranno nel parcheggio rimanendo in macchina, poi voteranno mentre i funzionari e gli impiegati di Montecitorio verificheranno la segretezza del voto e il rispetto delle norme sanitarie, poi le schede elettorali verranno sanificate e infine portato alla stessa urna degli elettori che hanno votato in classe

10:30 – Spulciando i precedenti

Nella storia della Repubblica sono stati eletti al primo turno solo tre presidenti: sono Enrico De Nicola (capo dello Stato provvisorio dal 1948), Francesco Cossiga (1985) e Carlo Azeglio Ciampi nel 1999. L’elezione più difficile ha toccato Giovanni Leone per cui nel 1971 furono necessarie 23 sessioni: cadde nel dimenticatoio con solo il 51% dei voti. Sandro Pertini (1978), invece, è stato il candidato più votato, con l’82,3% dei voti.

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10.15 – La maschera di Salvini

Da qualche giorno Matteo Salvini si esibisce una maschera tricolore con la menzione Vince the team. il dono di una suora che prega per noi e per l’Italia, ha detto il leader della Lega Nord.

10.10 – Bloomberg schiera per Draghi

Draghi è stato al governo per quasi un anno: ha portato l’economia italiana a un tasso di crescita del 6,3%, organizzato una delle campagne di vaccinazione di maggior successo in Europa, avviato riforme per affrontare i problemi strutturali dell’Italia, come l’eccessiva burocrazia e la lentezza del sistema giudiziario . Draghi può credere che il modo migliore per preservare i risultati della sua azione di governo in futuro sia quello di diventare Presidente della Repubblica, un ruolo che dura sette anni. Lo stesso vale per Bloomberg il giorno in cui inizi a votare

9:55 – Anche FdI verso il cartellino bianco
Probabilmente voteremo in bianco, ma dobbiamo ancora decidere. Lo ha detto Ignazio La Russa quando è arrivato all’incontro degli elettori di FdI con Giorgia Meloni.

9:25 – La candidatura di Belloni

Matteo Renzi – che ieri, in tv, si era ritagliato un piccolo ruolo, questa volta – dopo aver definito la candidatura di Andrea Riccardi
, anticipato ieri da fonti del Pd e dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è intervenuto questa mattina a Radio Leopolda sul progetto di centrodestra. Questo fronte, ha spiegato, deve costruire una candidatura in crescita. Mattarella nel 2015 ha iniziato con 420 voti per poi crescere fino a 650. Anche le tendenze contano. Diversamente la capolista di centrodestra si dimostrerà brava a giocare le gare di precampionato e non la Champions. Parlando del nome Elisabetta Belloni come possibile candidato al Quirinale, Ci penserebbe Matteo Salvini, Roberto Giachetti – nel corso dell’intervista a Renzi – ha sollevato l’obiezione che l’ambasciatore sia attualmente a capo dei servizi segreti. Sarebbe una transizione dall’Unione Sovietica.

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9:00 – La situazione attuale

Il Silvio Berlusconi rinuncia a presentarsi – che potrebbero aver contribuito a problemi di salute: da giorni l’ex presidente del Consiglio è sottoposto a test all’ospedale San Raffaele di Milano – ha evidenziato la necessità di un riposizionamento di tutti i vertici del partito. Come scrive Adriana Logroscino, al centro della scena in questo momento si muove il leader del Pd, Enrico Letta, e quello della Lega, Matteo Salvini, che dovrebbero incontrare oggi. Il leader della Lega Nord, dopo una lunga e cordiale telefonata con Berlusconi al lavoro su una rosa di nomi sui quali – dice – non accetterà il veto. Nella lista, spiega, non ci sarà Casini o – per il momento – il presidente del Consiglio Mario Draghi, perché rimuoverlo da Palazzo Chigi sarebbe pericoloso. Il segretario del Pd ieri sera ha spiegato che il primo punto del mio colloquio con Salvini sarà capire se la posizione contro Draghi al Quirinale sarà definitiva; in alternativa riappare un Mattarella bis, almeno nelle intenzioni di Letta. Sarebbe la soluzione perfetta. Il viaggio di Francesco Verderami – cosa trovi qui – spiega come si configura una situazione in cui, tra il quarto e il settimo scrutinio (cioè poiché il quorum decresce, passando da una maggioranza di due terzi degli elettori a una maggioranza semplice: 505 voti su 10.008), il bivio per il le parti saranno rappresentate dai nomi di Draghi e Pierferdinando Casini (qui interpretato da Fabrizio Roncone). Oggi partiamo da qui.

24 gennaio 2022 (modifica 24 gennaio 2022 | 11:08)

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